La storia del parquet affonda le sue origini in secoli lontani. I primi pavimenti in legno rudimentali risalgono infatti al Neolitico (4000 a.C.). Già nel 3000 a.C. gli egizi erano soliti ricoprire il pavimento con tavolati di legno per proteggersi dagli insetti. Gli antichi romani furono invece i primi a studiare l’aspetto artistico del parquet tanto che diverse fonti descrivono l’utilizzo del pavimento in legno posizionato a spina di pesce già in epoca romana. Nel Medioevo gli architetti iniziarono a curare con maggior attenzione gli elementi decorativi dei pavimenti in legno. Nel corso dei secoli si è così evoluta la ricerca di accostamenti, forme e colori del legno per dare al pavimento un tocco di ricercatezza in più. La data ufficiale del primo vero parquet viene fatta risalire al 1534. In quell’anno l’architetto Jules Menard realizzò infatti un prezioso pavimento in legno per il re Francesco I.
Il parquet e l’arte dell’intarsio
A partire dal XVII secolo gli artigiani svilupparono la cosiddetta ‘tecnica ad intarsio’ creando sul legno arabeschi ed intrecci di grande pregio. Durante il ‘600 gli artigiani del legno hanno dunque perfezionato sempre di più le tecniche di lavorazione e decorazione ma è nel ‘700 che il pavimento in legno diventa un elemento imprescindibile all’interno delle dimore di sovrani e nobili che intendono così sfoggiare il proprio prestigio e la propria ricchezza. In tutta Europa, ancora oggi, si possono ammirare residenze nobiliari impreziosite da raffinati parquet realizzati in rovere, ciliegio, noce, castagno, acero e faggio. Nei primi anni del ‘900 inizia a farsi strada il cosiddetto ‘parquet all’inglese’ ovvero un pavimento in legno composto da listoni di larghezza di 7-11 centimetri disposti uno di seguito all’altro in file contigue unite tra loro da incastrati maschiati.
Il parquet dagli Anni ‘50 ad oggi
Negli Anni ‘50 in Italia si diffonde il formato lamellare, ‘pavimento a mosaico’, costituito da elementi da 8-10 mm di spessore con larghezza di 2 cm e lunghezza di 12 cm, preassemblati in quadrotte. Gli Anni ‘70 sono gli anni del ‘lamparquet’ ovvero tavolette di 10-12 mm di spessore e lunghezza compresa tra i 200 e i 500 mm. Dagli Anni ‘80 in poi iniziano a farsi strada i ‘pavimenti multistrato’ o ‘prefiniti’. Si tratta di listoni composti da due o tre strati e già verniciati.
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