Biophilic Design: comporre gli ambienti ispirandosi alla natura
27 Ottobre 2020
Design per la casa ispirato alla natura e attento al benessere di chi la abita. In un mondo sempre più sensibile a temi come sostenibilità, rispetto per l’ambiente e salvaguardia della salute psicofisica negli spazi in cui si vive e si lavora, la nuova frontiera dell’interior design potrà essere rappresentato dal biophilic design. Stiamo parlando della disciplina che studia i modi per trarre beneficio dal rapporto uomo-natura ricreato negli spazi domestici.
L’obiettivo della progettazione biofilica è dunque quello di connettere gli ambienti interni ad una dimensione naturale dal momento che sono tanti i benefici riconducibili al vivere o lavorare all’interno di un ambiente biofilico. Gli elementi naturali ricreati in spazi domestici sono infatti in grado di rigenerare e rilassare, allontanando lo stress.
I primi a parlare di biofilia, ovvero dell’attrazione umana per tutto ciò che è vivo e naturale, sono stati lo piscoanalista Eric Fromm e il biologo americano Edward Wilson. Lo psicologo tedesco ha descritto la biofilia come l’orientamento psicologico dell’essere umano attratto verso tutto ciò che è vivo e trasmette vitalità. Successivamente, negli anni ’90, Wilson ha spiegato che “la biofilia è la tendenza a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente“.
Biophilic Design: come rendere un ambiente biofilico
Gli esperti concordano dunque nell’affermare che rimanere connessi alla vita e ai suoi processi consenta di aiutare il sistema cognitivo ad alleggerirsi, stimoli positivamente il sistema sensoriale e contribuisca a rafforzare il sistema immunitario; ricaricando lo spirito e stimolando la creatività. Un protocollo del biophilic design è stato messo a punto da Bettina Bolten, biophilic design consultant, che ha creato un sistema di parametri fondamentali per creare ambienti ispirati alla natura. Il biophilic design è a portata di tutti e adatto a tutte le tasche in quanto può essere realizzato anche con budget contenuti. Fondamentale sarà solo attenersi ad alcuni principi di base. Vediamo quali.
Per rendere un ambiente salubre e capace di connettersi con la natura occorre:
Privilegiare materiali naturali che si possano facilmente integrare con l’ambiente circostante (legno, pietra, marmo)
Arricchire gli spazi con piante e fiori freschi
Valorizzare la luce naturale
Privilegiare elementi d’arredo dalle linee morbide ed essenziali
Scegliere colori naturali come marrone, verde e azzurro.
Biofilia e bioarchitettura: analogie e differenze
La biofilia è la disciplina che si occupa di comporre gli ambienti ispirandosi alla natura. Ma qual è la differenza tra biofilia e bioarchitettura? Lo spiega bene Giuseppe Barbiero in un’intervista pubblicata sul numero di giugno 2020 della rivista Cose di Casa. Il famoso docente di Biologia e di Ecopsicologia specifica che la progettazione biofilica e la bioarchitettura sono complementari: “La bioarchitettura ha sviluppato un interesse per la sostenibilità verso l’esterno. In termini strettamente tecnici, si può dire che la bioarchitettura è interessata a prodotti e processi che siano il più possibile rispettosi dei cicli biogeochimici di Gaia […] La progettazione biofilica ha sviluppato un interesse per la sostenibilità verso l’interno, verso coloro che abitano gli ambienti. In particolare. è interessata a prodotti e processi che siano il più possibile rigenerativi delle capacità di attenzione, che facilitino il recupero dallo stress e che rispettino la cronofisiologia umana“.
Bosco Verticale: esempio di biophilc design in Italia
Uno degli esempi più famosi di biophilic design in Italia è rappresentato dal Bosco Verticale di Milano. Le due torri che svettano ai confini del quartiere Isola, progettata da Boeri Studio, ospitano circa 8000 alberi, quasi 5000 arbusti e ben 15000 piante distribuite in base alla relazione delle facciate con il sole. Il Bosco Verticale dà forma alla voglia di far entrare la natura in una metropoli come Milano, fin troppo spesso giudicata grigia e asettica.
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