Emergenza Coronavirus: cosa dice il protocollo sicurezza nei luoghi di lavoro per la Fase 2
2 Maggio 2020
Finalmente è arrivata la sospirata data del 4 maggio 2020. In questo giorno, grazie all’attuazione del Dpcm del 26 aprile, si allenta la serrata imposta al Paese negli ultimi due mesi a causa dell’emergenza Coronavirus. Il nuovo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte dà il via alla cosiddetta Fase 2 dell’emergenza. Da lunedì 4 maggio riapre infatti tutto il settore delle costruzioni, il settore manifatturiero e il commercio all’ingrosso funzionale all’industria e ai cantieri. I lavoratori, d’ora in avanti, dovranno imparare a convivere con il virus del Covid-19 mentre gli esperti terranno gli occhi puntati su eventuali incrementi della curva dei contagi. All’interno dei cantieri occorrerà rispettare il protocollo di sicurezza che la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha siglato, lo scorso 24 aprile, con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e i rappresentanti sindacali.
Il protocollo definisce una serie di linee guida da seguire per agevolare le imprese all’adozione di misure anti-contagio in azienda e all’interno dei cantieri. Vediamole nel dettaglio:
Il datore di lavoro è tenuto ad informare i lavoratori circa le disposizioni delle autorità consegnando e/o affiggendo appositi depliants informativi e informando delle misure adottate cui il personale deve attenersi;
Per quanto riguarda l’accesso dei fornitori esterni vanno individuati percorsi e tempistiche al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale;
Il datore di lavoro deve assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica di locali, ambienti, postazioni di lavoro e aree comuni. Il datore di lavoro deve inoltre provvedere a mettere a disposizione dei lavoratori mezzi detergenti per le mani, collocati in punti facilmente individuabili. È obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare assicurino il frequento e minuzioso lavaggio delle mani;
Si raccomanda di favorire orari di ingresso e uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile eventuali contatti nelle zone comuni;
Prima di entrare in cantiere il personale può essere sottoposto al controllo della temperatura corporea: se superiore a 37,5 non sarà consentito l’accesso. L’ingresso in cantiere di lavoratori già positivi al Covid 19 dovrà invece essere preceduto da una certificazione medica che attesti l’avvenuta negativizzazione;
I lavoratori devono disporre di dispositivi di protezione personale (maschere, guanti, occhiali, cuffie…) qualora le mansioni impongano di lavorare a meno di un metro di distanza;
L’accesso agli spazi comuni, comprese mense e spogliatoi, è contingentato con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone.
Al link riportato di seguito troverete il Dpcm del 26 aprile in forma integrale e potrete consultare anche il protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19.
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